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Bivacchi C.A.I. Fiamme Gialle (Progetto menzionato)

2023| Varie località
Concorso di progettazione per la ricostruzione dei tre bivacchi gestiti dal C.A.I. Sezione “Fiamme Gialle”

Il fascino minimale della montagna

Il bando del Concorso di progettazione per la ricostruzione dei tre bivacchi gestiti dal C.A.I. Sezione “Fiamme Gialle” prevedeva la rimozione degli attuali tre bivacchi e la realizzazione di nuovi, con un unico progetto-tipo selezionato con concorso di progettazione.

L’oggetto del bando si riferiva ai bivacchi:

  • Fiamme Gialle”, posizionato ai piedi del Cimon della Pala, Gruppo Pale di San Martino, Dolomiti;
  • Renato Reali”, posizionato alla Forcella di Marmor, Catena meridionale del Gruppo Pale di San Martino, Dolomiti;
  • Aldo Moro” sul versante nord del Coston dei Slavaci, Gruppo del Lagorai (m 2565), sul tracciato della Translagorai.

L’oggetto della procedura aperta mirava all’acquisizione, dopo l’espletamento del secondo grado, di un progetto con livello di approfondimento pari a quello di un progetto preliminare (pari al progetto di fattibilità tecnica ed economica) secondo quanto previsto dall’art. 15 della LP. 26/93 e dell’allegato A al regolamento approvato con D.P.P. 11/05/2012, n. 9-84/Leg, nonché secondo le prescrizioni e le indicazioni tecnico-funzionali riportate nel DPP del bando di gara.

L’idea di affrontare la tematica della montagna in ogni suo aspetto, dal fascino dell’altitudine alla nudità della roccia, ha consentito di pensare ad un’architettura minimale che però esprima identità contemporanee, in un gioco dinamico tra linee.

Leggerezza e robustezza del bivacco raggiungono una confluenza nel rapporto con il luogo anche in condizioni estreme, ed è per questo che il progetto ha tratto ispirazione dall’analisi degli aerei, strutture in movimento che raggiungono altitudine estreme e condizioni atmosferiche rigide con temperature fredde. In uno spazio limitato occorre garantire accessibilità, comfort, robustezza, flessibilità e leggerezza.

L’involucro con la sua conformazione diventa una pelle con funzione protettiva “guscio esterno”, leggera ma prestazionale pensata anche per ridurre le operazioni di manutenzione, fatta di strati, in lamiera da 30/10
liscia e continua all’esterno , combinato con un isolante poliuretanico ad alta densità contenuto dalla scocca interna “disgiunta” dal guscio esterno per migliorare le prestazioni di taglio termico e di inerzia termica, che garantisce un risultato efficiente per la gestione della temperatura.

All’interno il volume consente nella ripartizione lungo la sezione longitudinale 12 posti letto, nella base di appoggio sono stati ricavati spazi di servizio, in modo poter disporre delle attrezzature necessarie. La percezione dell’ambiente interno vuole creare una sensazione di protezione, ma mantenendo alta l’attenzione non forzando eccessivamente la stabilità percepita come accade in montagna, ed è per questo che il bivacco all’interno manifesta la sua forma curvilinea, per spingere ad un confronto psicologico con il contesto e rafforzarne l’essenza.

La forma proposta del bivacco si appoggia alla montagna, non si oppone ai suoi venti, ne lascia scivolare la neve, non attira i suoi lampi e fulmini e facilità l’entrata con un leggero rialzo.

Gruppo di progettazione:
StudioEco | Architettura e Paesaggio
Area3 Associati
Modica Arch. Simone
Brruku Arch. Franceska

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